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Home2022-01-11T09:54:04+00:00

About.

CHI SONO.

Mi chiamo Stefano Cecchini e sono un consulente aziendale.

Mi chiamo Stefano Cecchini, mi occupo di Sviluppo Aziendale coniugando insieme la mia esperienza passata come Country Manager in una grande realtà italiana operante nel mondo della meccanica ed oltre 20 anni di consulenza come libero professionista.

Dopo la Laurea in Scienze della Formazione, la mia formazione extrauniversitaria si è legata ai percorsi di Programmazione Neuro Linguistica ed alla consulenza sistemica e di processo.

Nel mio lavoro mi concentro fortemente sul riconoscimento e sulla valorizzazione delle persone coinvolte nei processi aziendali. Come dico spesso “si corre con i cavalli che si hanno in scuderia”, quindi la cosa più importante per un imprenditore è come trasformare i suoi collaboratori in collaborativi.

Se è infatti vero che le aziende si misurano con i numeri, sono le persone coinvolte nei processi aziendali a produrre tali numeri.

Sotto questo punto di vista affianco l’imprenditore per aiutarlo a comprendere meglio il Capitale Umano della sua azienda, come sono i suoi “uomini”, quali sono le loro attitudini e le loro capacità al fine di, rimodulando il modello di business, implementare ulteriormente il suo successo imprenditoriale.

Servizi

Servizi.

COSA POSSO FARE
PER LA TUA AZIENDA.

Risanamento aziendale2020-09-21T12:18:37+00:00

La gestione della crisi aziendale e la ricerca di un risanamento sono un tema molto sentito, poiché l’evoluzione dei processi dovuti allo sviluppo tecnologico, i cambiamenti estremamente dinamici dei mercati rendono davvero impegnativo e, da un certo punto di vista, stressante restare al passo.

Per affrontare il risanamento è necessario comprendere da subito quali sono gli aspetti critici dell’impresa e agire opportunamente ed efficacemente proprio su questi, sia che si tratti di crisi di produttività a vario titolo (produzione vera e propria, calo delle vendite, ecc) o a squilibri finanziari, individuandone con precisione i meccanismi causali.

Quello che occorre fare è, in buona sintesi, rivedere il proprio modello di business e ridefinire un preciso Business Plan, valutando i fattori di natura professionale ed imprenditoriale, apportando le modifiche ove necessarie, riprogettando quindi un aggiornamento attraverso un piano di rilancio dell’attività, al tempo stesso ambizioso e misurabile.

Quando un fiore non sboccia, aggiusti l’ambiente in cui cresce, non il fiore”; così quando l’azienda non va al meglio, non produce abbastanza o non vende sufficientemente, non occorre focalizzarsi sulla singola funzione ma sull’organizzazione tutta.

Formazione del personale2020-09-17T14:45:16+00:00

Puntare sulla formazione del personale è un investimento che ogni azienda dovrebbe valutare con sempre più attenzione.

Non è difficile comprendere che dipendenti più qualificati garantiscono maggiore produttività ed un lavoro qualitativamente migliore di quelli che non ricevono alcun tipo di stimolo.

Le motivazioni per cui ricorrere alla formazione del personale possono essere molteplici:

  • insegnare ai tuoi collaboratori ad usare nuovi strumenti/metodi introdotti in azienda;
  • velocizzare alcuni processi aumentando i livelli di competenza degli addetti;
  • gestire al meglio il cambiamento di alcune dinamiche interne come il job posting (lo spostamento di alcuni dipendenti da una mansione ad un’altra) o l’on boarding (il percorso di formazione di assunzione di una nuova risorsa).

In genere, e come principio fondante, anche in assenza di precise ragioni, consentire al personale di aggiornarsi e migliorarsi sotto molteplici punti di vista, è sempre un’ottima scelta.

In particolare, un’attività formativa riferita alle soft skills (competenze comportamentali) è sempre fortemente consigliata.

Essa consente al personale di evolversi e di produrre risultati migliori in minor tempo, contribuendo inoltre, a rinsaldare il legame tra azienda e dipendenti, che si mostrano così più disponibili in un ambiente che dimostra attenzione nei loro confronti, come persone ancor prima che come lavoratori.

Organizzazione aziendale2020-09-17T14:46:14+00:00

L’organizzazione aziendale è una vera e propria disciplina ricca di teorie, tecniche e modelli applicativi. Il successo di un’organizzazione dipende fortemente dall’esperienza di chi la struttura e di chi la governa.

In definitiva occorre fare in modo che tutte le risorse aziendali siano coordinate tra di loro attraverso processi capaci di orientarne i risultati verso gli obiettivi predeterminati e condivisi.

L’organizzazione aziendale è un concetto indipendente dalle tecnologie, dai prodotti e dai cicli produttivi e quindi dallo specifico settore di appartenenza dell’azienda.

Essa è l’insieme delle componenti di un’azienda e delle relazioni di funzionamento che permettono il regolare svolgimento della sua attività economica, è cioè l’attività di coordinamento delle risorse, delle persone e del capitale.

Leadership2020-09-17T14:47:59+00:00
Leadership è un concetto molto utilizzato, quasi abusato, ma non semplice da definire.
Personalmente amo molto una definizione di Gilles Pajou “La leadership consiste nel saper creare un mondo al quale le persone desiderano appartenere”.

Secondo la lingua italiana, la leadership indica una funzione superiore al semplice comando o all’esercizio dell’autorità, finalizzata a far lavorare assieme gruppi di persone verso lo stesso obiettivo.

In azienda una buona leadership riesce a creare un clima aziendale positivo e propositivo a favore di un miglioramento della performance collettiva del team: profitto, utili, ritorno sull’investimento ma anche sensibile riduzione di assenteismo, turnover, reclami e incidenti. Costruire un modello di leadership è forse uno degli interventi che più amo nella mia attività perché non è un meccanismo o una serie di procedure imposte dalla letteratura ma un reale progetto costruito dall’azienda, con l’azienda, per l’azienda.

Sviluppo commerciale2020-09-17T14:47:33+00:00

Per le aziende è sempre stato importante, ed oggi forse lo è ancor di più, avere piena coscienza del proprio posizionamento commerciale e di brand sia sul mercato domestico che sui mercati esteri.

Capire le proprie dinamiche dei processi di vendita e costruire la capacità di reagire velocemente ai cambiamenti di mercato con strutture agili e dinamiche.

La competitività delle nostre aziende oggi si gioca su un terreno particolarmente difficile: da una parte la complessità delle sfide che si devono affrontare per raggiungere vantaggi competitivi e dall’altra la necessità di rispondere a tali sfide velocemente ed in modo efficace.
Il tutto, probabilmente, con una modalità che ha poco a che vedere con quanto pensato, progettato ed agito nel recente passato.

Tali sfide richiedono alle nostre aziende di trasformarsi per competere e coinvolgono diversi aspetti dell’organizzazione aziendale, in primis l’area commerciale e marketing. In particolare l’attenzione odierna è riferita ai mercati esteri, essendo il mercato domestico piuttosto maturo e con poche possibilità di ulteriore sviluppo.

Ma l’estero è grande e fortemente diversificato e l’operazione prevede alcune difficoltà:

  • Quali sono i mercati in via di sviluppo e qual è il loro modello culturale?
  • Come clusterizzare al meglio i prospect (potenziali clienti e/o collaboratori) e come raggiungerli efficacemente?
  • Esistono alternative alla oramai obsoleta partecipazione a fiere del settore?
  • Quanto occorre investire per approcciare un nuovo mercato internazionale?

Queste sono solo alcune delle domande a cui è necessario dare risposta nel modo più efficace e veloce possibile.

Modello di Business2020-09-17T14:47:02+00:00

Secondo la definizione di Wikipedia, “Il modello di business, anche detto modello d’affari (business model), descrive le logiche secondo le quali un’organizzazione crea, distribuisce e raccoglie il valore. In altre parole, è l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche attraverso le quali l’impresa acquisisce vantaggio competitivo”.
In altre parole occorre avere chiaro in mente qual è la logica con cui il tuo prodotto/servizio creerà valore per i clienti che lo acquisteranno…e come creerà valore per te come azienda e per eventuali investitori.

Un modello di business è una struttura concettuale che supporta la fattibilità di un progetto spiegando come l’azienda opera, guadagna denaro e come intende raggiungere i suoi obiettivi.

Secondo il guru della gestione Peter Drucker: “un modello di business dovrebbe rispondere a chi è il vostro cliente, quale valore potete creare/aggiungere per il cliente e come potete farlo a costi ragionevoli”.
Per creare un modello di business, personalmente, utilizzo il Business Model Canvas, che è stato creato da Alexander Osterwalder e che descrive la logica in base alla quale un’impresa crea, distribuisce e cattura valore.

Video

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CONTENUTI UTILI
PER IL TUO BUSINESS.

DIALOGHI SUL TEMA Intervista a Stefano Cecchini
CALO DEL FATTURATO NO STOP, COSA FARE?

Sono stato contattato poco più di un anno fa da un’azienda che era in difficoltà. Un’azienda che da tre anni vedeva il suo fatturato calare in maniera sistematica.
Chiaramente l’imprenditore era abbastanza preoccupato, puoi immaginare cosa vuol dire avere un fatturato che cala di anno in anno mentre i costi fissi rimangono gli stessi
Si comincia ad avere una visione del futuro non esattamente positiva. Non sai come fare perché ci hai provato in tutti i modi.
Sei già sul mercato da tanti anni, ti stai chiedendo come mai accade questo? Cosa Posso fare?

CREDERE NELLE PERSONE A VOLTE È LA SOLUZIONE!

4 persone ereditano l’azienda. Non c’è coesione, controllo, le cose non vanno. Si creano delle fazioni all’interno dell’organizzazione, il clima di lavoro è pessimo.
Come fare? In questo video ti racconterò l’intervento di consulenza più corto della mia vita.

IL PASSAGGIO GENERAZIONALE.

Un caso molto interessante che voglio raccontarti parla di un passaggio generazionale, non un passaggio generazionale di padre e figlio, ma un passaggio alle future generazioni per la gestione dell’azienda. Vengo chiamato dal direttore generale che alle soglie dei 60 anni sta cominciando a pensare a quando lui andrà in pensione, qualcuno dovrà prendere il suo posto.
In questo video ti racconterò cosa abbiamo fatto per assicurare un passaggio generazionale ottimale.

Clienti

Clienti.

AZIENDE CON CUI HO COLLABORATO.

Faq

FAQ.

LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI.

Le domande più frequenti che mi vengono solitamente rivolte. Se ne hai altre non esitare a contattarmi
Che cosa ti distingue dagli altri consulenti aziendali?2020-09-08T12:35:00+00:00

Credo che l’idea di fondo sia quella di non iniziare dai numeri, ma quella di partire dalle persone coinvolte, dal loro livello di motivazione, da ciò in cui credono, non solo nei confronti del loro lavoro, ma nei confronti dell’azienda di cui sono parte, di come possono dare un loro contributo perché l’azienda di domani sia meglio di quella di oggi, di come il loro comportamento possa incidere sulla qualità del clima aziendale tale per cui il lunedì mattina non sia pesante alzarsi per andare a lavorare ma vi sia invece il piacere di rivedere i propri colleghi e, soprattutto, di dare un senso al proprio ruolo ed al proprio contributo. Questo infonde un senso professionale al lavoro svolto.

Bisogna partire dall’idea che ognuno di noi debba essere convinto dell’importanza di un lavoro ben fatto, non perché ce lo chiede l’azienda, non perché me lo chiede il mio ruolo, ma perché mi alzo la mattina con l’idea di fare qualcosa che sia all’altezza  e di valore prima di tutto per me stesso. Poi ovviamente dovremo analizzare numeri, analizzeremo processi, procedure, ma fondamentalmente il mio focus prioritario sono le persone. Conosco molti bravi consulenti con i quali collaboro anche spesso, ma non conosco, o perlomeno non ho avuto l’opportunità di conoscere, consulenti che partano da questo presupposto. I più iniziano da logiche ingegneristiche e/o economiche, per analizzare processi, procedure, metodiche e numeri.

Come si svolge questa collaborazione tra te e l’azienda?2020-09-08T12:36:32+00:00

La prima cosa è un colloquio con l’imprenditore o i soci per capire qual è la loro visione dell’azienda e cosa vogliono per il futuro dell’azienda. Come se la immaginano fra tre-cinque anni? Qual è il loro sogno?
Poi si esplora insieme il come si potrebbe procedere e quali passi fondamentali si potrebbero intraprendere per il raggiungimento dell’obiettivo.

Dal gap esistente tra dove siamo ora a dove vogliamo arrivare, bisogna costruire un progetto di sviluppo. Quindi partiamo con dei colloqui individuali con le persone che saranno coinvolte nella gestione dei processi e poi tutta una serie di analisi che riguarderanno il personale, il clima, i numeri, i margini ed a seguire, l’organizzazione, i processi, ecc.

Cosa cerca un’azienda in un consulente aziendale?2020-09-17T11:07:36+00:00

A volte si ha quasi la sensazione che cerchino un mago che risolva le cose in un battito di ciglia.
Più spesso, in realtà, cercano una persona che sia in grado di dare una visione dall’esterno di quella che è la loro dinamica, qualcuno che sia in grado di dare un valore aggiunto. Si aspettano che il consulente li aiuti a leggere in maniera più completa, più esaustiva la realtà del momento ed individuare insieme strategie vincenti.

Quindi l’azienda si aspetta un aiuto, “un socio in affitto”, non un consulente ad ore, un qualcuno che si prenda a cuore quelle che sono le problematiche aziendali.
Un consulente che capisca qual è il sogno dell’imprenditore e che sposi la missione di portarlo al suo obiettivo con la stessa passione che se fosse socio.

Personalmente, come un regista o come un coach, una volta che il progetto si è instaurato, che è partito o si è raggiunto uno step che era stato insieme condiviso, ritengo sia corretto saper fare un passo indietro e lasciare che l’imprenditore porti avanti la sua missione in una rinnovata e consapevole autonomia.
Le parole più importanti nella mia vita sia professionale o personale sono su questa linea: Abbiamo a che fare con l’onestà intellettuale, la correttezza e il rispetto delle persone e più di tutti la coerenza.
Io dico quello che faccio e faccio quello che dico. Non riuscirei a fare diversamente e non riesco ad accettare chi non ha questa modalità da un punto di vista professionale.

Ho bisogno di massima fiducia, trasparenza e onestà. Se non so fare una cosa ti dico che non la so fare, se non ti va bene come ho fatto una cosa mi dici che non va bene, se non hai fatto bene quello che ti ho detto di fare ti dico che non l’hai fatto bene. Nessun giudizio ma una comunicazione aperta, trasparente, collaborativa. Credo che questa onestà tra le persone sia un elemento fondamentale.

Cosa cerchi in un’azienda?2020-09-08T12:37:14+00:00

Cerco una realtà che abbia voglia di crescere in maniera etica intendendo per essa il rispetto delle persone, il rispetto del sogno degli individui che ci lavorano, il costruire un’entità che abbia un senso nella socialità. Un’azienda che un domani possa anche esistere senza la presenza del suo fondatore.

Quali sono le domande frequenti dei tuoi clienti?2020-09-08T12:42:17+00:00

Per un dieci per cento mi chiedono qualcosa che riguarda la riorganizzazione e quindi la sistemazione delle questioni più spesso interpersonali oltre che organizzative.
Le domande più frequenti riguardano però lo sviluppo commerciale ovvero l’incremento del fatturato; si potrebbe dire tutto ciò che riguarda la crescita aziendale.
Di fatto le due questioni non sono poi così scollegate come si potrebbe pensare.

Possiamo incontrarci prima di decidere se collaborare?2020-09-08T12:45:49+00:00

Non solo possiamo incontrarci, ma dobbiamo incontrarci. Non inizierei nessun lavoro senza aver prima conosciuto la persona, l’imprenditore e qual è la richiesta che viene dalla persona, dall’azienda. Dobbiamo valutarci insieme. Imparare se possiamo collaborare, se abbiamo lo stesso stile, se abbiamo la stessa intenzione, se condividiamo lo stesso frame etico, se possiamo essere reciprocamente utili l’uno per l’altro.

Il passo successivo sarà poi quello di fare un check up aziendale per avere da subito una immediata fotografia della situazione e comprendere qual è lo Stato desiderato che vogliamo raggiungere. Dove sono oggi dove voglio andare a domani? Questo è quello che tratteremo all’inizio del lavoro insieme e ci chiederemo reciprocamente: puoi aiutarmi a fare questo?

Quindi rispondendo alla domanda, non possiamo cominciare se prima non ci siamo conosciuti.

Perché hai scelto la consulenza?2020-09-08T12:40:52+00:00

Diciamo che ho un passato in azienda di circa un decennio, ho fatto la mia carriera in ambito commerciale come area manager prima e come country manager poi.
Successivamente mi sono reso conto che ci sono tante piccole realtà che hanno o avrebbero bisogno di un aiuto, così il mio obiettivo è diventato trasferire su di loro e con loro tutta la cultura appresa nella mia esperienza lavorando con una grande realtà aziendale.

Questa missione mi ha spinto a fare questa scelta di consulenza: aiutare le aziende, le piccole medie imprese.
Lavoro per farle diventare consapevoli di chi sono, come stanno o vengono lette sul mercato, quali difficoltà incontrano nello sviluppo del business e infine le aiuto ad implementare nuove strategie per evolvere.

Tutto questo lo faccio portando il bagaglio di esperienze che ho vissuto non solo come dipendente ma anche poi come consulente aziendale, per un totale di oltre 30 anni, unitamente a tutto l’arricchimento che ogni singolo cliente ha saputo e continua a regalarmi lavorando insieme.

Ci sono vincoli contrattuali?2020-09-08T12:43:52+00:00

Normalmente non ci sono vincoli contrattuali. Mi piace pensare che sia io che l’azienda siamo liberi in qualunque momento, per qualsivoglia motivo, di interrompere il nostro rapporto.

Francamente non mi è mai capitato, anzi, risulta sempre difficile lasciare l’azienda alla fine del lavoro svolto insieme. Mi piace essere parte del progetto, viverla con passione come se fossi io stesso l’imprenditore. Tuttavia è giusto che ci sia un termine dei lavori. Diciamo quindi che sono un socio in affitto temporaneo.

Una volta che abbiamo concordato l’obiettivo verso il quale vogliamo andare, in esso vi è anche una tempificazione.

Nel momento in cui si è raggiunto l’obiettivo concordato, come deve fare un buon coach, l’azienda deve poter proseguire da sola, utilizzando quello che ha appreso e con anche quello che continuerà ad apprendere on going utilizzando le nuove metodiche messe in atto.

La cadenza dei nostri incontri dipende dall’obiettivo che ci siamo posti. Tendenzialmente ci si può vedere almeno una volta alla settimana o proprio nei casi meno importanti una volta ogni quindici giorni. Inizialmente opterei per incontrare l’azienda una volta alla settimana per una intera giornata che a seguire può diventare magari mezza giornata. Ripeto, dipende dalla personalizzazione del progetto, ma è necessario che manteniamo un passo come se lavorassimo veramente insieme quotidianamente quindi la cadenza settimanale, per mia esperienza, è l’ottimale. A ciò vanno poi aggiunte le attività di back office che possono essere svolte in remoto.

Quando vado dal cliente il mio tempo è per il cliente, per le persone e per l’azienda direttamente. Dico questo perché conosco dei consulenti che vedo arrivare dal cliente e aprire il loro PC, fare tutto un caricamento di dati, statistiche e analisi che potrebbero benissimo fare in altri momenti. E questo lo nota anche l’imprenditore!

Io non intervengo sui software installati in azienda quindi non intervengo sul gestionale, non chiedo password. Utilizzo dei fogli di calcolo da me realizzati, un mio modello di cui rendo edotto immediatamente l’imprenditore che è facile, comprensibile e lo chiamo cruscotto perché rende facilmente leggibile l’andamento aziendale con una visione immediata.

 

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